Spesso, andando in giro per città e paesi colpiti da eventi sismici ci imbattiamo in edifici in cemento armato dove le tompagnature perimetrali, in particolare quelle dei piani bassi, sono state parzialmente e/o totalmente espulse dai telai che le delimitano.
In pratica, le onde sismiche hanno provocato uno “scuotimento” nelle direzione fuori piano che ne hanno decretato il crollo, per lo più a causa del cattivo ammorsamento delle stesse alle strutture di contorno.
Questa tipologia di dissesto, ribaltamento dei tamponamenti, può costituire un pericolo non secondario per l’incolumità delle persone, anche nel caso in cui le strutture portanti non subiscano danni significativi.
Il crollo di un muro di tompagno purtroppo ammazza al pari di altri crolli.
La fragilità dei paramenti murari comporta, in alcuni casi, anche un INDEBOLIMENTO DELLA RISPOSTA SISMICA DELL’INTERA STRUTTURA DURANTE L’EVENTO SISMICO. Di fatto, i pannelli murari di tamponatura vengono solitamente considerati nell’analisi delle strutture come elementi non strutturali e di conseguenza modellati come carichi agenti sulle travi, considerando il loro contributo solo in termini di massa ai fini dell’azione sismica.
[nel merito il par. 7.2.6 delle NTC2018 dice: Nella definizione del modello, gli elementi non strutturali non appositamente progettati come collaboranti – quali tamponature e tramezzi – possono essere rappresentati unicamente in termini di massa; il loro contributo al comportamento del sistema strutturale in termini di rigidezza e resistenza sarà considerato solo qualora abbia effetti negativi ai fini della sicurezza.]
E’ ben evidente, che se gli stessi risultano stabili nella loro posizione il loro contributo in termini di resistenza/rigidezza potrebbe risultare importante nel momento in cui, per effetto dell’azione sismica, il telaio che racchiude il pannello murario di tamponatura subirà delle deformazioni ed all’interno dello stesso si formerà una biella diagonale compressa.
Di conseguenza, se ci troviamo a dover valutare la vulnerabilità sismica di una struttura esistente potrebbe essere necessario portare in conto l’influenza in termini di rigidezza e resistenza delle tamponature per valutare correttamente il comportamento dinamico della struttura.
Queste considerazioni hanno portato la società Irondom srl a progettare un sistema di contenimento al possibile ribaltamento fuori piano delle tamponature perimetrali degli edifici, che consentisse di prevenire eventuali situazioni di crolli e, quindi, problemi di incolumità per le persone e le cose e, nel contempo consentisse alle stesse pareti di rimanere in sede e, quindi, svolgere un ruolo di “fusibile” durante l’evento sismico, tale da incrementare la risposta anti-sismica dell’intero edificio.
Il sistema è parte integrante del cappotto DUO System; in questo caso sia i montanti verticali del cappotto che tutti gli ancoraggi varranno dimensionati proprio per tener conto delle eventuali azioni di spinta della pareti, sia nel caso di ribaltamento che di “esplosione” centrale. Ovviamente in caso di pareti a doppia fodera dovranno essere previsti opportuni sistemi di connessione tra il DUO System e la fodera interna della tompagnatura.
Per approfondimenti sul nuovo cappotto sismico: https://duosystem.eu/