Il progetto IRONDOM fonda nella realizzazione di edifici a quasi zero emissioni con i principi cardini della PASSIVHAUS. L’intero sistema involucro è volto integralmente a una tecnologia costruttiva, a secco, con punti chiave che si identificano prevalentemente, in un materiale altamente performante multistrato e termo riflettente, che funge da vera e propria barriera radiante, e l’applicazione di una facciata ventilata volta alla regolarizzazione del flusso termodinamico proveniente dall’esterno. Come meglio sarà illustrato di seguito, la forza di IRONDOM s.r.l., non è solo la scelta di voler realizzare gli edifici ad altissimo contenimento energetico ma, è anche quello di realizzare quanto progettato, attraverso idonea analisi di tipo non invasivo durante la realizzazione dei singoli elementi costitutivi dell’ involucro quali, tompagnatura esterna, solai, copertura e posa di infissi opachi e trasparenti. Con la progressione costruttiva, sinergicamente alla riduzione sostanziale dell’emissione in atmosfera di CO2, i diversi sistemi tenderanno alla progettazione ad hoc per soddisfare le richieste del committente, in funzione della zona climatica, ma il concetto di come le opere devono essere realizzate è prassi non ancora conosciuta ma, bensì, trascurata; di conseguenza il vero rendimento di un sistema edificio impianto non sarà mai capace di rendere come quanto progettato.
PERCHE’ IRONDOM
La combinazioni di avanzati materiali edilizi, fondati sul sistema a secco, rendono IRONDOM una grande realtà costruttiva, sia dal punto di vista della rapidità di esecuzione, sia dalla logistica di cantiere e soprattutto in merito alla capacità di non generare “sfrido” giacché è tutto riutilizzabile e versatile. Tutto ciò rende il sistema efficiente da diversi punti di vista. Questa nuova tecnica costruttiva è basata su distinti elementi edilizi che, a loro volta, rappresentano dei sub-sistemi altamente performanti, eco compatibili, riciclabili e riutilizzabili, come la struttura in steel frame, la facciata ventilata, l’isolante multistrato riflettente. Il tutto, sulla scorta di una matrice BIM e uno staff competente, può dar vita a ogni idea e tipologia artistica. E’ necessario evidenziare che non solo tale tecnologia riesce a giungere a dei livelli di contenimento energetici impensabili ma, la stessa, riconosce diversi punti di pregio, rispetto al cemento armato, il legno e alla classica carpenteria metallica, per tutte quelle che sono le certificazioni di qualità energetico – ambientale come protocollo ITACA, LEED e altre attestazioni. Tale accertamento lo si ottiene per via dell’ottimizzazione del ciclo di vita, dei distinti materiali, che ne costituiscono il sistema e, di conseguenza, una perfetta sinergia col principio PDCA (plan do check act) nonché in linea con le diverse certificazioni di qualità come la 50001.
Ulteriormente, si rende noto che tutti gli elementi costruttivi e, di conseguenza, i diversi sistemi generati e generabili, sono supportati da idonea certificazione dal punto di vista sia energetico e sia acustico. Ciò implica che il sistema edificio/impianto è fondato sul rapporto 9 a 1, in quanto la quota parte impiantistica non avrà uno scenario principale ma bensì complementare e che, a seconda del livello energetico progettuale, quest’ultimo, ricoprirà un ruolo sempre più marginale. Si può riscaldare con una sola lampadina alogena e raffreddare con un semplice cubetto di ghiaccio.
COME IRONDOM
Isolante multistrato termo riflettente ACTIS
Uno dei fattori che causano il surriscaldamento, e di conseguenza il discomfort poi sopperito dai generatori presenti, è l’irraggiamento; lo stesso, si fonda sul principio dell’emissività. Quest’ultimo parametro, difatti, rappresenta la capacità di un materiale di irraggiare energia. Un vero corponero avrebbe una valore pari a 1 mentre, qualunque oggetto reale viaggia in un range di valori tra lo 0 e 1 (corpo grigio). Trattando superfici con quest’ultime caratteristiche, le deviazioni dal comportamento di un corpo nero ideale sono determinate sia dalla struttura geometrica e sia dalla composizione chimica, seguendo il principio per cui l’emissività uguaglia il coefficiente di assorbimento (principio conosciuto anche come Legge di Kirchhoff). Da questo nasce quindi la scelta di fondare l’elevata efficienza, sia per il riscaldamento e sia per il raffrescamento, non più in base alla legge della massa, riconoscibile per mezzo di indagine da laboratorio quale hot box, che trascura il parametro emissivo ed evidenzia la relazione che lega l’efficienza del materiale i-esimo in funzione dello spessore e della conseguente capacità termica, ma alla capacità che il materiale isolante riesce a respingere, immediatamente, il flusso incidente sulla parete a contatto con l’esterno ( o prossima ad essa), preservando il comportamento e il benessere termico-igrometrico. Sulla scorta delle valutazioni poste, e in riferimento allo studio effettuato e supportato da diversi casi in cui si evidenzia il notevole contributo che un corpo poco emissivo riesce a respingere il flusso termico esterno/interno, il materiale considerato non solo funge da vera e propria barriera radiante, a prescindere dall’orientamento del flusso termico che causa l’alterazione del comfort interno e di conseguenza comportamentale, ma anche da un vero e proprio termoregolatore della stratigrafia di cui esso ne fa parte, sia nel caso di parete verticale e sia in copertura o solai interpiani/terra. Non vi sono però, ad oggi, programmi riconosciuti e capaci di identificare il vero comportamento di un materiale isolante, con utilizzo aerospaziale, in quanto tutti le equazioni poste per valutare la singola trasmittanza termica sono esemplificative ma non esaustive giacché il potere emissivo dell’i-esimo materiale non viene considerato.Un caso tipo è il rendimento riconosciuto in sito, con certificazione BMQ trade, e in laboratorio, marchio CE, di un qualsiasi materiale della azienda citata. Al di là delle valutazioni poste, non in linea con le caratteristiche dei pannelli multistrato, i valori di trasmittanza termica sono nettamente diversi.
Perché la “Facciata ventilata”
L’uso di un sistema ventilato, definibile anche con la dicitura DSF “double skin facade”, è stato scelto per le diverse ragioni che lo caratterizzano come l’estetica, l’isolamento acustico, il miglioramento dell’ambiente interno e, di conseguenza, il risparmio energetico. Per effetto delle numerose modalità di funzionamento, e la versatilità dei singoli elementi che lo costituiscono, nonché l’elasticità realizzative delle i-esime facciate, ogni costruzione di facciata è unica per la sua fisica e le sue prestazioni. Rispetto a un edificio convenzionale e, a seconda della modalità di funzionamento, il sistema interessato funge anch’essa da barriera per la radiazione solare e può, persino, preriscaldare l’aria di ventilazione, può ridurre l’inquinamento interno a causa del rumore (es. il traffico) proveniente dall’esterno e può migliorare la percezione di comfort (aumentando, nel caso di facciata trasparente, la temperatura superficiale della vetratura). Non per ultimo, e di particolare importanza, la facciata ventilata consente l’applicazione del raffreddamento notturno e allo stesso tempo offre migliori possibilità di protezione al fuoco, funzione soprattutto per la pelle esterna considerata. Essa fornisce una migliore protezione dei dispositivi di ombreggiatura, riducendo notevolmente il fabbisogno di raffreddamento e consente di aprire finestre ai piani superiori in un sistema di aperture controllato elettronicamente. L’efficienza energetica della facciata ventilata, tuttavia, è difficile da ottenere a causa della mancanza di uno strumento di simulazione adatto, in grado per gestire il flusso d’aria molto transitorio e complesso in una cavità adoppia pelle ventilata, nonostante sono stati sviluppati interessanti studi di ricerca e casi studio di rilevante importanza.
LE PROSPETTIVE IRONDOM
La breve presentazione è volta per far comprendere, sinteticamente, le caratteristiche e la forza del sistema IRONDOM. Il tutto nasce su un riconoscimento di certificazione, ad hoc, al fine sia di realizzare quanto progettato, per mezzo di una diagnostica esecutiva e basata sulla termografia e il controllo della tenuta all’aria attraverso la pressurizzazione / depressurizzazione del manufatto con il BDT (blower door test), in armonia con le norme italiane e non solo. Tuttavia, trattandosi elementi costruttivi che ad oggi, non vi sono specifiche normative che ne identificano il vero rendimento degli stessi, il livello di imputazione interno ai programmi di calcolo non è del tutto veritiero in quanto, i software in commercio non dispongono di una elastica matrice algoritmica al fine di poter implementare al meglio la simulazione termo energetica applicata. Ciò implica che lo sviluppo normativo si fonda su alcune concetti chiave, della fisica edile, volti al solo contributo della massa e, di conseguenza, alla valutazione dell’flusso termico in regime dinamico per mezzo dei parametri cardini, come il fattore di attenuazione, sfasamento e trasmittanza termica periodica. Ma se il termo riflettente ACTIS, sulla scorta di quanto esaminato e valutato per mezzo di opportuni studi di ricerca che evidenziano le caratteristiche dello stesso, funge da vera e propria barriera radiante, ancor più rafforzato per effetto del principio della camera stagna (tenuta all’aria), ciò implica che i parametri di valutazione precedentemente posti, in base alla UNI EN ISO 13786, non risultano perseguibili. Il prossimo futuro di IRONDOM è la realizzazione di intere smart city autosufficienti in quanto il fabbisogno energetico dell’i-esimo fabbricato sarà soddisfatto da sistemi impiantistici per nulla invasivi e supportati da fonti energetiche rinnovabili, come i solari a concentrazione e fotovoltaici, nonché accumulatori elettrici sul quale si baserà il principio della community. L’obiettivo posto, ci pone nella disposizione di fonti rinnovabili di micro-generazione, come il micro-idroelettrico, il micro-eolico, la micro-trigenerazione ecc.., per effetto di una richiesta di fabbisogno estremamente ridotta cosa e che, rispetto alle tradizionali tecnologie, non ci si potrebbe pensare minimamente a quanto sin ora detto e posto. La volontà di farsi supportare da parte di un centro di ricerca scientifica, nasce dall’esigenza di sviluppare un nuovo processo normativo volto al riconoscimento, sia in termini di valutazione in laboratorio e sia in termini di vera e propria computazione del materiale termo riflettente, nonché facciata ventilata, così da unificare il riconoscimento dei distinti materiali trattati. Basti pensare solo che l’emissività del materiale non viene del tutto analizzata, e convertita in un sistema di elaborazione numerica, al fine di poter ottenere i giusti valori di trasmittanza termica. L’obiettivo è quindi di ottenere:
- Supporto tecnico di nuovi sistemi costruttivi;
- Integrazione delle normative vigenti in particolar riguardo ai diversi elementi che ne costituiscono il sistema IRONDOM;
- Prove di sito e laboratorio al fine di certificarne la veridicità;
- Ricerca/sviluppo per una nuova generazione di smart city.
Il progetto, oltretutto, ha trovato larga approvazione da parte di diverse aziende importanti, nel libero mercato edile, quali:
- Isolante multistrato termo riflettente, ACTIS;
- Climatizzazione e ACS, CLIVET;
- Intelligenza domotica, VIMAR;
- Gesso fibra, FERMACELL;
- Fotovoltaico, SUNPOWER;
- Accumulo elettrico, SONNEN;
- Pareti trasparenti, TEKLA;
- Rivestimenti esterni, ALUBEL e INPEK.
Ing. Alessandro Imbimbo
Progettista Termico